Interrogazioni parlamentari sul rischio sismico nel chietino
“La prescrizione del Ministero dell’Ambiente nell’autorizzazione all’impianto di stoccaggio di gas di Poggiofiorito è di una gravità assoluta e richiede immediate spiegazioni”. Lo affermano i deputati abruzzesi del Movimento 5 stelle che ieri hanno depositato due interrogazioni parlamentari sulla vicenda. “Nel decreto del Ministero dell’ambiente del 19 giugno scorso infatti, dove si dà parere positivo alla VIA per lo stoccaggio di gas a Poggiofiorito (CH), una zona ad alto rischio sismico, da parte della Gas Plus Storage, si legge che “Qualora la microsismicità riconducibile alle attività di esercizio dello stoccaggio eguagli o superi la Magnitudo Locale 3 (scala Richter), dovranno essere adottati dal soggetto gestore responsabile tutti gli accorgimenti opportuni atti a riportare la Magnitudo Locale massima dei sismi a valori inferiori a 2.0″. In pratica il Ministero dell’Ambiente ammette la possibilità che tali attività possano provocare fenomeni sismici e che questi possano essere anche superiori a 3 gradi Richter, quindi potenzialmente distruttivi.
Siamo alla follia, sia per l’ammissione spudorata del Ministero che per la prescrizione di riportare eventuali attività sismiche superiori ai 3 gradi al di sotto di 2, come se si potessero gestire gli eventi sismici, senza contare i relativi effetti provocati. Quindi secondo il Ministero dopo un ipotetico evento sismico, magari di 4-5 gradi (quindi potenzialmente distruttivo), la società dovrebbe essere in grado di riportarlo al di sotto dei 2, cosa che tecnicamente è improbabile poiché l’attività sismica importante non è gestibile.
Se non fosse drammatico, se non ci fosse in gioco la sicurezza di decine di migliaia di abruzzesi che vivono nel raggio di 10 km, compresi i cittadini di Chieti, sembrerebbe uno scherzo di pessimo gusto.
Nelle due interrogazioni, una a prima firma Vacca e l’altra Colletti, chiediamo quindi urgentemente al Ministero di fare chiarezza, di spiegare i criteri per i quali sia stata scritta quella prescrizione e se non ritenga opportuno rivedere il parere positivo, come avvenuto in Emilia Romagna dove la Regione è riuscita a bloccare attività simili.
E chiediamo al Presidente D’Alfonso e agli amministratori locali coinvolti, a cominciare dai sindaci, di informare i cittadini e fare pressioni sul Ministero per bloccare questa follia”.
Questo il testo delle due interrogazioni:
VACCA, DEL GROSSO, COLLETTI, BUSTO, DAGA, DE ROSA, MANNINO, MICILLO, SEGONI, TERZONI, ZOLEZZI. — Al Ministro della salute, al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
in data21/06/2011 è stata presentata, dalla Società Gas Plus Storage S.r.l. una istanza di pronuncia di compatibilità ambientale relativa al progetto riguardante lo “Stoccaggio di gas naturale in giacimento di idrocarburi da denominarsi Poggiofiorito Stoccaggio” con attività da realizzarsi nel Comune di San Martino sulla Maruccina (CH) a meno di 20 chilometro dalla città di Chieti;
il progetto prevede anche la costruzione di una nuova Unità di Compressione per consentire lo stoccaggio di gas naturale prelevato dalla rete nazionale di capacità di working gas pari a 157 MSm3 e portata di punta in erogazione ed in iniezione pari a 1,7 MSm3/g mediante la costruzione di una unità di compressione e di una unità di trattamento del gas, la perforazione di 2 nuovi pozzi ed il work-over del pozzo esistente “Poggiofiorito 1bis dir A”;
in data04/08/2010 è stata presentata, dalla Società Gas Plus Storage S.r.l. una istanza di pronuncia di compatibilità ambientale relativa al progetto riguardante lo “Stoccaggio gas naturale in strato denominato San Benedetto Stoccaggio” con attività da realizzarsi nel Comune di San Benedetto del Tronto (AP), al confine tra la regione Marche e la Regione Abruzzo;
il progetto prevede la realizzazione della centrale di stoccaggio gas di capacità di working gas pari a 522 MSm3 e portata di punta in erogazione ed in iniezione pari a 5,94 MSm3/g, mediante la costruzione di una unità di compressione e di una unità di trattamento, la perforazione di 6 pozzi per lo stoccaggio del gas e la posa in opera di un metanodotto per la connessione della Centrale di stoccaggio alla rete di alta pressione.
lo stoccaggio consiste nel deposito, attraverso l’immissione a elevate pressioni, in strutture del sottosuolo del gas naturale prelevato dalla rete di trasporto nazionale e successivamente reimmesso nella rete in funzione delle richieste del mercato;
con il decreto di VIA del 19/06/2014 N° DM-0000165 è stata emanata una risposta positiva, con prescrizioni, all’istanza Poggiofiorito stoccaggio;
con il decreto di VIA del 19/06/2014 N° DM-0000166 è stata emanata una risposta positiva, con prescrizioni, all’istanza San Benedetto stoccaggio;
una delle prescrizioni dei decreti di via citati, prevede il progetto di una rete di monitoraggio microsismico a spese del proponente in grado di determinare la massima accelerazione del suolo provocata da un terremoto riconducibile all’attività di stoccaggio;
tra le prescrizioni dei decreti si specifica che, qualora la micro sismicità riconducibile alle attività di esercizio dello stoccaggio eguagli o superi la magnitudo locale di 3.0, dovranno essere adottati dal soggetto gestore responsabile tutti gli accorgimenti opportuni atti a riportare la Magnitudo locale massima dei sismi a valori inferiori a 2.0;
non si può escludere che l’attività di estrazione e immissione del gas nel serbatoio non possa influire sulla stabilità delle faglie presenti nell’area interessata;
la sismicità indotta e innescata dalle attività umane è un campo di studio in rapido sviluppo, ma lo stato attuale delle conoscenze, e in particolare la mancanza di esperienza in Italia, non premette la elaborazione di protocolli di azione che possano essere di uso immediato per la gestione del rischio sismico;
non risulta esistente una rete di monitoraggio micro-sismico che può fornire indicazioni sulla attività delle faglie e la deformazione del suolo, sui meccanismi di sorgente e sulle pressioni di poro che possono essere utili alla caratterizzazione delle zone sismo geniche;
le prescrizioni prevedono un monitoraggio sismico della durata di almeno un anno consecutivo prima dell’avvio delle attività di stoccaggio al fine di determinare la micro sismicità locale ante- operam ma non prevede alcuno studio che possa indicazioni sulla attività delle faglie e sui meccanismi di sorgente che possono essere utili alla caratterizzazione delle zone sismo geniche;
il comune di San Martino sulla Marruccina è classificato in zona sismica 1, cioè quella più pericolosa, mentre il comune di Chieti (52 m,ila abitanti) è classificata in zona sismica 2 -:
come può il Ministro emanare un decreto che consente attività produttive fortemente impattanti sul territorio, in assenza di dati scientifici che consentono la valutazione completa del rischio, ignorando, di fatto, il principio di precauzione nei confronti della salute umana, animale e per la protezione dell’ambiente;
quali sono, secondo il Ministro, “gli accorgimenti opportuni atti a riportare la Magnitudo locale massima dei sismi a valori inferiori a 2.0”, qualora la magnitudo locale superi il valore di 3,0.
Colletti, Vacca, Del Grosso
Al Ministero dell’Ambiente – Per sapere – premesso che:
il 19 giugno 2014 il Ministero dell’Ambiente ha firmato il decreto ministeriale n. 165 con il quale ha rilasciato la Valutazione di Impatto Ambientale positiva per lo stoccaggio di gas nel sottosuolo da parte della società Gas Plus Storage s.r.l. a Poggiofiorito in provincia di Chieti. In profondità saranno stoccati fino a 157 milioni di metri cubi di gas che verrà immesso nel sottosuolo in pressione in estate e pompato in superficie in inverno;
il territorio in questione è classificato dallo stesso decreto del Ministero “a massimo rischio sismico”;
l’8 luglio 2014 il Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua Pubblica ha denunciato, con un comunicato stampa, una delle prescrizioni nella quale si legittima che decine di migliaia di cittadini abruzzesi debbano convivere, per i prossimi decenni, con il rischio sismico derivante dallo stoccaggio di gas a Poggiofiorito. In particolare, nel decreto del Ministero si legge: “qualora la microsismicità riconducibile alle attività di esercizio dello stoccaggio eguagli o superi la Magnitudo Locale 3.0 (Richter, n.d.r.), dovranno essere adottati dal soggetto gestore responsabile tutti gli accorgimenti opportuni atti a riportare la Magnitudo Locale massima dei sismi a valori inferiori a 2.0”;
non sono assolutamente chiari quali possano essere gli accorgimenti per controllare “a posteriori” un terremoto;
il Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua Pubblica ha calcolato che nel raggio di 10 km dal punto di re-iniezione (una distanza relativamente piccola nel campo dei terremoti) ricadono ben 19 comuni e 44.000 abitanti (i comuni in questione sono: Guardiagrele, Casacanditella, Fara Filiorum Petri, S. Martino sulla Marrucina, Filetto, Orsogna, Bucchianico, Arielli, Ari, Canosa Sannita, Poggiofiorito, Villamagna, Giuliano Teatino, Vacri, Crecchio, Roccamontepiano, Rapino, Pretoro, Casalincontrada). Il risultato sarebbe ancora più preoccupante considerando non già il punto in cui saranno scavati i pozzi, ma i confini dell’area di concessione che è vasta circa 1.050 ettari. Se si tenesse conto di questo aspetto, i cittadini residenti in tutta quest’area sarebbero quasi 100.000;
la Regione Emilia Romagna, proprio per i timori connessi al rischio sismico, è riuscita ad ottenere a febbraio 2014 il diniego per lo stoccaggio gas di Rivara da parte del Ministero dell’Ambiente –:
se il Ministro dell’Ambiente voglia riconsiderare – così come già giustamente fatto per lo stoccaggio gas di Rivara – la valutazione positiva per lo stoccaggio di gas da parte della società Gas Plus Storage s.r.l. a Poggiofiorito, in quanto appare evidente come tale decisione sia in grado di mettere gravemente in pericolo l’incolumità di decine di migliaia di cittadini abruzzesi.