I blog non sono stampa clandestina

Importante sentenza della la III sezione della C orte di Cassazione che ha assolto con formula piena perché “il fatto non sussiste” il blogger siciliano Carlo Ruta, che era stato condannato in primo e in secondo grado per il reato di stampa clandestina.

La vicenda del  blogger, che non è solo un blogger, ma un saggista e storico,nasca per le critiche mosse da Ruta sulle modalità  il modo in cui Fera, procuratore della Repubblica di Ragusa, 40 anni fa, condusse le indagini su due omicidi compiuti a distanza di pochi mesi: l’assassinio dell’ingegnere Angelo Tumino, recentemente archiviato, e l’assassinio del giornalista Giovanni Spampinato.

La condanna di Ruta, ricordiamolo, aveva suscitato un vero e proprio vespaio. Queste le dichiarazioni del difensore di Ruta, Giuseppe Arnone :

«Questa sentenza è importante  perchè fa giurisprudenza, traccia la strada in un settore ancora non regolamentato. Nella mia arringa ho sottolineato che imporre un giornalista come direttore responsabile ad ogni blog significherebbe sterminare i blog: pochi potrebbero sopportarne il costo. È vero che una legge del 2001 prevede che i notiziari web siano registrati come testata, ma questo obbligo riguarda solo quei notiziari web che chiedono finanziamenti pubblici e che pertanto devono avere una consistenza strutturale. I giudici della Cassazione hanno mostrato buon senso e apertura ai valori della libertà di pensiero e di espressione».

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