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Il Corvo.

 

 

 

 

 

 

Il corvo al ministero, il corvo al Vaticano, il corvo, il corvo.

 

 

“Al corvo, al corvo !” Esclamano tutti. Già. Perché il corvo è l’uccello (sic) del malaugurio.

Malaugurio per chi ? Per i quattro ladri che hanno rubato come quattro milioni ? Mi sembra il vocio attorno ai 50 con casco delle manifestazioni di ieri dimenticando i 50 mila senza casco che manifestavano pacificamente gridando le giuste ragioni della protesta. E allora, perché corvo e non uccello del paradiso, uccello dalle piume di cristallo. Quello che illumina e fa luce sulle delinquenziali e criminali faccende di palazzo. Se anche lui coinvolto, ma pentito, perché non araba fenice ? Il corvo dà l’idea comune di brutto, oscuro, osceno. E diffonde un comune pensiero di tradimento, complotto, malefico personaggio che ti guarda con sospetto, ti spia e appena può, boom, ti denuncia. Ma se persegue il bene comune, smaschera i delinquenti, denuncia il malaffare, non può essere chiamato corvo. E’ luce, verbo, speranza. Forse che sono corvi Falcone, Borsellino, Dalla Chiesa e tutti i magistrati, poliziotti, carabinieri che ogni giorno, ogni momento, rischiano la loro vita per stanare il malaffare e la delinquenza ? 10, 100, 1000 di questi corvi, pardon, uccelli del paradiso. Ma se di uccelli dobiamo parlare, è il momento che tutti noi, come HOMA, araba fenice, risorgiamo dalle ceneri in cui ci hanno sepolto politici faccendieri e faccendieri politicanti.

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