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Palle d’acciao, facce di bronzo,ovvero

l’arte di saper mentire.

La prima cosa che bisogna tenere presente è che un avvenimento è un avvenimento. E che la verità è la verità. Indipendentemente dalla fonte.
La domanda più ovvia è: e se la fonte non è indipendente ?
Risposta ancora più ovvia: Le conseguenze sono quelle che stanno sotto gli occhi di tutti in questi ultimi vent’anni di storia italiana.
In questo mio intervento non voglio occuparmi delle evidenti menzogne e mezze verità costantemente propagandate, quanto sull’abitudine, ormai prassi, dei politici nostrani, di  negare deliberatamente la realtà fattuale. Cosa che dimostra chiaramente come ci troviamo davanti ad una catastrofe delle idee e delle pratiche democratiche. Ma soprattutto della tolleranza delle menzogne nella sfera pubblica. Tolleranza diventata non tanto omertà e connivenza, cosa che rende comprensibile, non giustificabile, l’ atteggiamento di molti subalterni politici. Quanto accettazione di uno status consolidato in una vasta maggioranza di cittadini ormai portati alla incapacità persino di indignarsi. E non solo.
Molti obietteranno, a ragione, che ormai da parecchi anni, nella società italiana, si assiste a una vera e propria ” voluntas fallendi “. La difesa dell’interesse privato, ha costruito, negli anni, una struttura di disinformazione talmente diffusa e radicata, grazie al controllo di stampa e media in genere, da riuscire ad appiattire completamente la capacità dei più, di generare pensiero individuale  e di interconnessione.
Sulla prima, generare pensiero individuale, gli esempi non mancano. Troppi scrivono per copia incolla e parlano recitando a memoria titoli di giornali o frasi catturate dalla bocca dei santoni conduttori tv di turno. Il tutto senza verificare fonte e veridicità. Assistiamo alla perdita, mia opinione, della sovranità di pensiero.
La seconda, capacità di interconnessione, è la capacità di rapportare tra loro, due o più avvenimenti, anche distanti tra loro nel tempo, ma che riguardano lo stesso argomento. Esempio ? Ancora non chiaro perchè nessuno ha chiesto informazioni o presentato una qualche interrogazione parlamentare, ma :

Monti ha fatto visita all’emiro del Qatar. L’emiro nel 2012 ha comprato la maggioranza di azioni in Unicredit.

Il rappresentante in Italia del fondo catariota, nominato dell’emiro in persona, sarà Montezemolo

Lo stesso ha ottenuto di ospitare i mondiali del 2020.

Personalmente l’emiro ha sottoscritto un accordo con la RAI per la produzione di contenuti multimediali tramite agenzie in Italia gestite da Luca Cordero di Montezemolo. Lo stesso Montezemolo presiederà i lavori di costruzione degli stadi in Qatar.

Le notizie, ANSA dixit, in RAI arriveranno tramite Al Jazeera, di proprietà dell’emiro. Cosa viene fuori dalla interconnessione di queste notizie apparse in momenti differenti e solo in trafiletti di qualche giornale italiano ?

Oltre alle connivenze economiche e personali, l’informazione in italia sarà veicolata e da esperti in comunicazione ( disinformazione) di massa quale un emiro che tiene in stato di schiavitù una intera popolazione

. Forse perchè i nostri politici sconoscono le basilari metodiche della disinformazione per tenere il potere ? Facile che sia così.
D’altronde, avendo già esaurito tutto il materiale che scaturisce dalla applicazione delle tredici regole della disinformazione di massa di David Martin, assistiamo, da parte dei politici dell’attuale nomenclatura, alla esasperazione della ” voluntas fallendi “, con l’utilizzo sfacciato della menzogna.
Molti si chiederanno del perché tanti continuano in questa sorta di indifferenza, quasi indulgenza, alla menzogna. Ad eccezione di coloro, per fortuna in numero crescente, che si informano, verificano, chiedono, cercano conferme e riescono a vedere le notizie sotto una luce e una chiave diversa, buona parte degli annichiliti seguaci degli oracoli del potere è preda di una quattordicesima regola della disinformazione di massa. La più antica e sottile. Quella descritta dai grandi filosofi, come Kant, ai moderni sociologi.
Quella della cosiddetta indistinguibilità tra sfera privata e sfera pubblica. Cioè unificare il pensiero pubblico e la volontà di perseguire il bene pubblico con la volontà di perseguire il bene privato.

Un concetto non difficile da capire e neppure da applicare. Il problema sta nel fatto che, la menzogna quasi palese e facilmente smascherabile, cioè fatti che possono essere oggettivamente conosciuti, come debito pubblico o tassi di evasione fiscale o investimenti militari, indica una fase di agonia finale, che può essere gestita solamente da individui altamente coscienti nella propria voluntas fallendi,  consci di rivestire un ruolo che impone la risposta a una domanda, anche se la risposta è una palese menzogna. E la tolleranza a questa menzogna è tanto più ampia, quanto più è frammentato e diversificato il quadro politico. Pertanto la menzogna, vissuta come atto politico ostile, detta dal nemico politico, è una menzogna che è preventivata e attesa. Per questo, anche se smentita, non viene vissuta come scandalo con tutte le conseguenze che dovrebbe avere nelle normali democrazie. Anche perchè, la menzogna, che viene detta a tutti i cittadini, sembrerebbe priva della volontà di arrecare del male ( voluntas nocendi) a tutti, ma è detta solo al fine di far perdere consensi alla controparte politica.
Concludo un discorso che andrebbe approfondito molto con la certezza che per gestire una così ben orchestrata disinformazione di massa, oltre che avere le palle d’acciaio è necessaria anche una bella faccia di bronzo.

 

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