Fu Ling Poriae Cocos il fungo che cura

Fu Ling Poriae Cocos il fungo che cura

Public Domain

 

PORIA COCOS Il Poria Cocos è un fungo appartenente alla famiglia delle Formitopsidaceae apprezzato soprattutto dalla tradizione medica cinese per gli effetti calmanti che stimola sulla mente.
 
Come il tartufo cresce e si sviluppa al di sotto del terreno ed è molto diffuso nelle zone boschive e nei pressi delle conifere.
Questo fungo è composto principalmente da beta-glucani, fibre solubili che si rivelano preziose per la salute del cuore e della risposta immunitaria. Uno dei suoi pregi maggiori è però da ricercare nei cosiddetti acidi triterpenici, ovvero sostanze che sembrerebbero in grado di prevenire la comparsa dei tumori.
PORIA
i funghi medicinali sono un fegato in miniatura poiche’ contengono gli enzimi detox-antiossidanti-ANTITUMORALI presenti anche nel ns fegato (gli antiossidanti enzimatici primari endogeni che come abbiamo precedentemente visto comprendono il glutatione, la SOD, la catalasi ecc), MA contengono anche sostanze che ne stimolano la sintesi e l’attivita’ da parte del nostro corpo (solitamente antiossidanti non enzimatici secondari esogeni).
nei funghi e’ presente la tirosinasi che permette la produzione di un altro importantissimo antiossidante sia esogeno che endogeno (e’ prodotto dal corpo ma anche contenuto in certi alimenti) ovvero il #CoenzimaQ10!
i finghi sono ricchi di glucani e beta-glucano, agenti farmacologici che aumentano rapidamente la resistenza dell’ospite attraverso meccanismi che coinvolgono l’attivazione macrofagica.
BETA-GLUCANO:
– esercitano un’azione di modulazione sul sistema immunitario,
– aumentano la concentrazione di linfociti T e B
– stimolando l’attivita’ dei #macrofagi
rinforzando cosi’ le difese dell’organismo contro l’azione di virus, batteri, parassiti o delle cellule neoplastiche.
– i #glucani stimolano l’attivita’ delle cellule NK (Natural Killer), cellule assassine appartenenti ai globuli bianchi che hanno ina capacita’ innata di riconoscere eventuali nemici e procedere alla loro morte.
negli individui in buone condizioni, le cellule NK uccidono sistematicamente i tumori maligni sul nascere, quando sono microscopici e non in grado di esser rilevati dagli esami.
la sintesi e l’attivita’ delle cellule NK puo’ esssr compromessa da fattori genetici, da cure chemio e radioterapiche e dall’asportazione del tumore stesso. cio’ spiegherebbe, in parte o in gran parte, la causa principale delle recidive o della formazione di metastasi.
– i glucani favoriscono la formazione di citochine specifiche quali IL-2, IL-12 e interferone aumentando, come appena menzionato, l’attivita’ delle cellule NK.
IL-2 e IL-12 indeboliscono il processo di crescita tumorale, stimolano le NK e la proliferazione di cellule T.
– i glucani stimolano il fattore necrotizzante del tumore (TGF), un gruppo di proteine che favoriscono la distruzione delle cellule cancerogene scatenando l’#apoptosi (inducendo cioe’ la loro morte programmata).
nei funghi vi e’ poi la presenza di alte concentrazioni di #GermanioOrganico, altra sostanza ad alto potere antiossidante e antitumorale, capace di stimolare la risposta del sistema immunitario.
il GERMANIO ORGANICO 132 e’ un oligoelemento ad azione antitumorale, capace di impedire l’attacco delle cellule malate a quelle sane perche’: aumenta la produzione di cellule NK (Natural Killer), potenzia l’attivita’ dei macrofagi (in sinergia coi betaglucani, vedasi sopra), #linfocitiT, interleuchine, neutrofili e #interferone (il piu’ potente ANTIVIRALE endogeno).
il germanio e’ un semiconduttore eccellente di ossigeno migliorando l’ossigenazione tissutale e contrastando l’ipossia, fattore concomitante a stati infiammatori e malattie neoplastiche.
il germanio e’ un potentissimo antiossidante che rimuove metalli tossici e contrasta gli effetti delle radiazioni.
i funghi sono ricchi di ergotioneina a potente azione neuroprotettiva e antiossidante (altra sostanza delle tante ad esercitare tale azione presente nel poria).
Non si tralasci, dei funghi, l’ottimo apporto di vitaminaB12 e di ergosterolo, precursore della antitumorale #vitaminaD!
Il PORIA e’ anche un valido #antinfiammatorio, ansiolitico-sedativo, diuretico, coadiuvante nelle principali malattie autoimmuni, antivirale, neuroprotettivo, epatoprotettivo.
Gli effetti e le proprietà del Poria Cocos
Secondo la medicina cinese questo fungo si rivela particolarmente benefico per l’apparato gastrointestinale, per il sistema cardiocircolatorio e per la mente. Sembrerebbe infatti in grado di contrastare gli stati depressivi, il nervosismo e l’insonnia e manifestare quindi un’azione sedativa e calmante sulla psiche.
Se assunto come integratore potrebbe rivelarsi utile per placare l’ansia, per facilitare il sonno ma anche per ridurre l’incessante turbinio dei pensieri.
Questo fungo dimostra avere un’influenza positiva anche sul benessere della milza, dei reni e del cuore. Può essere sfruttato per favorire la diuresi, per stimolare l’appetito e per ridurre le palpitazioni e le tossine presenti nell’organismo. Si rivela inoltre utile in caso di gonfiori addominali, vomito, diarrea e gastriti.
Il Poria Cocos è un valido alleato anche per il sistema immunitario: stimola infatti le difese ed è indicato per chi si trova in uno stato di debilitazione fisica. È considerato anche un efficace antinfiammatorio da utilizzare in caso di artrosi e di dolori causati dall’umidità e dalle variazioni atmosferiche.
Consigli su come utilizzarlo
Il fungo Poria Cocos, raccolto in estate e poi essiccato, è caratterizzato da una consistenza tenera e da un sapore dolce. In Oriente viene oggi gustato come semplice snack per spezzare la fame mentre in passato era utilizzato principalmente come costoso rimedio naturale.
Se si desidera tuttavia avvalersi delle proprietà curative di questo fungo è consigliabile assumerlo sotto forma di pratico e comodo integratore alimentare. Si trova in vendita in capsule presso #farmaciadipaitone
Il dosaggio di questo integratore può variare a seconda dei casi e dei disturbi per i quali viene somministrato. È controindicato per le donne in gravidanza e allattamento e la sua assunzione è inoltre sconsigliata ai bambini.

Dosaggi: Non vi è alcuna evidenza clinica a sostegno di una specifica dose giornaliera di Poria. Il Compendio cinese di Materia Medica raccomanda dosi pro die per rafforzare la milza e lo stomaco di 9-18 gr, 30-45 gr al giorno per l’edema, e 3-9 g al giorno per il trattamento di palpitazioni. Talvolta Poria viene preparato in capsule o in estratto e il suo dosaggio giornaliero, in questo caso, è piuttosto basso. Ma si tratta di dosaggi che vanno modificati a seconda dello stato patologico, fisico ed emozionale del paziente, di altre cure eventualmente in atto e della sua alimentazione.

Controindicazioni : Nelle poliurie e in caso di leucorrea o prolasso urogenitale non è consigliato. Inoltre, le informazioni riguardanti la sicurezza e l’efficacia in gravidanza e l’allattamento sono allo stato attuale carenti. Anche se Poria, secondo la medicina tradizionale cinese,  è utilizzato  per prevenire l’aborto spontaneo, ma fino all’elaborazione di studi  più approfonditi, il suo uso non può essere raccomandato in gravidanza o allattamento.

Curiosità: L’attribuzione a Poria di un effetto sedativo  sembra in gran parte il risultato della fantasia degli antichi alchimisti, che lo ritenevano la trasformazione della resina di pino Gli alchimisti asserivano che dopo mille anni la resina si trasformava in Poria, dopo altri mille anni diventava  ambra, che in effetti deriva dalla resina di pinoe dopo molte altre migliaia di anni, diventava cristallo di quarzo (il termine “mille anni”, significa un lungo periodo e non determina lo specifico lasso di tempo).Il pino è di per sé un simbolo di calma, e i “derivati di resina di pino” si consideravano quindi  sedativi. Anche se questa storia è avvincente, non dimostra che Poria abbia  veramente proprietà sedative, in quanto i suoi componenti sono di natura chimica dissimile da quella di pino, ambra o quarzo.

 
AVVERTENZA
Le informazioni contenute nella presente nota informativa sono allo stato attuale delle nostre conoscenze accurate e corrette e derivate dalla letteratura scientifica più accreditata. Tuttavia, sono divulgate senza alcuna garanzia riguardo a possibili errori contenuti nella letteratura di provenienza. In particolare non si assumono responsabilità per ciò che attiene alla loro applicazione, per eventuali applicazioni e/o usi impropri
 

Bibliografia

Tai T, Akita Y, Kinoshita K, K Koyama, Takahashi K, principi K. Watanabe antiemetici di Poria cocos. Planta Med. 1995; 61 (6): 527-530.
Takahashi K, Tai T. Poria cocos triterpeni lanostane come antiemetici Jpn Kokai Tokkyo Koho: 1996.
Erbe medicinali cinesi Smith FP e Stuart GA, 1973, ristampa, Georgetown Press, San Francisco, CA

Dharmananda S, Kampo medicina: la pratica della medicina erboristica cinese in Giappone, 2001 Istituto di Medicina Tradizionale, Portland, OR.

Facebooktwitterlinkedininstagramflickrfoursquaremailby feather

Studio rileva che i funghi amplificano la memoria stimolando la crescita dei nervi

Studio rileva che i funghi amplificano la memoria stimolando la crescita dei nervi

I ricercatori hanno scoperto che il fungo della criniera del leone ha migliorato la crescita e la memoria delle cellule cerebrali negli studi preclinici.
I ricercatori hanno scoperto che il fungo della criniera del leone ha migliorato la crescita e la memoria delle cellule cerebrali negli studi preclinici.

I ricercatori dell’Università del Queensland hanno scoperto il composto attivo di un fungo commestibile che aumenta la crescita dei nervi e migliora la memoria.

Il professor Frederic Meunier del Queensland Brain Institute ha affermato che il team ha identificato nuovi composti attivi dal fungo Hericium erinaceus.

“Gli estratti di questi cosiddetti funghi ‘criniera di leone’ sono stati usati per secoli nella medicina tradizionale nei paesi asiatici, ma volevamo determinare scientificamente il loro potenziale effetto sulle cellule cerebrali “, ha detto il professor Meunier.

“I test pre-clinici hanno scoperto che il fungo della criniera del leone ha avuto un impatto significativo sulla crescita delle cellule cerebrali e sul miglioramento della memoria.

“I test di laboratorio hanno misurato gli effetti neurotrofici dei composti isolati da Hericium erinaceus su cellule cerebrali in coltura e, sorprendentemente, abbiamo scoperto che i composti attivi promuovono le proiezioni dei neuroni, estendendosi e connettendosi ad altri neuroni.

“Usando la microscopia a super risoluzione , abbiamo scoperto che l’estratto di funghi e i suoi componenti attivi aumentano notevolmente le dimensioni dei coni di crescita, che sono particolarmente importanti per le cellule cerebrali per percepire il loro ambiente e stabilire nuove connessioni con altri neuroni nel cervello”.

 

Astratto grafico. Credito: Journal of Neurochemistry (2023). DOI: 10.1111/jnc.15767
Astratto grafico. Credito: Journal of Neurochemistry (2023). DOI: 10.1111/jnc.15767

Il coautore, il dottor Ramon Martinez-Marmol di UQ, ha affermato che la scoperta ha applicazioni che potrebbero trattare e proteggere dai disturbi cognitivi neurodegenerativi come il morbo di Alzheimer.

“La nostra idea era quella di identificare composti bioattivi da fonti naturali che potessero raggiungere il cervello e regolare la crescita dei neuroni, con conseguente miglioramento della formazione della memoria”, ha affermato il dott. Martinez-Marmol.

Il dottor Dae Hee Lee di CNGBio Co, che ha sostenuto e collaborato al progetto di ricerca, ha affermato che le proprietà dei funghi della criniera di leone sono state utilizzate per curare i disturbi e mantenere la salute nella medicina tradizionale cinese fin dall’antichità.

“Questa importante ricerca sta svelando il meccanismo molecolare dei composti del fungo della criniera del leone e i loro effetti sulla funzione cerebrale, in particolare sulla memoria”, ha affermato il dott. Lee.

Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Neurochemistry .

More information: Ramón Martínez‐Mármol et al, Hericerin derivatives activates a pan‐neurotrophic pathway in central hippocampal neurons converging to ERK1 /2 signaling enhancing spatial memory, Journal of Neurochemistry (2023). DOI: 10.1111/jnc.15767

 

Facebooktwitterlinkedininstagramflickrfoursquaremailby feather

CHAGA REISHI MAITAKE SHITAKE – I funghi della vita

CHAGA REISHI MAITAKE SHITAKE POLIDATINA

I FUNGHI CHE AIUTANO

FUNGO CHAGA
DETTO IL FUNGO CHE ALLUNGA LA VITA
I siberiani lo bevono quotidianamente e vivono in salute e forza dagli 85 ai 100 anni (non in uno stato di degenza in un ospizio). Gli antichi cinesi lo hanno da sempre considerato come un fattore di longevità, ed i Giapponesi e Coreani lo usano regolarmente e infatti risultano essere tra le popolazioni più longeve al mondo.
Questo è dovuto agli adattogeni, agli antiossidanti e alle proprietà coadiuvanti anti-tumorali di questo fungo.
POTENTE NEL COLPIRE LE CELLULE TUMORALI
La polvere di chaga è un rimedio tradizionale considerato una panacea da tantissime tradizioni per millenni. La moderna scienza medica ne ha analizzato l’interessante attività antitumorale in molti studi in vitro [1, 2, 3]. Le sostanze in esso contenute sarebbero infatti in grado di aggredire le cellule tumorali in modo selettivo senza però causare danni a quelle sane, come invece avviene con la maggior parte dei chemioterapici oggi usati nella terapia del cancro.
Nelle regioni dove se ne fa infatti tradizionalmente uso, l’incidenza di patologie oncologiche è molto più bassa che in altre zone del mondo.
Questa sua efficacia naturale contro il cancro è dovuta in gran parte all’acido betulinico, che previene lo sviluppo tumorale e uccide le cellule cancerogene senza intaccare quelle sane. Inoltre, ha potenti effetti antinfiammatori e meccanismi di apoptosi che distruggono le cellule danneggiate. Se assunto durante le cure chemioterapiche convenzionali, il Chaga aiuta a sollevare gli effetti collaterali e a stimolare il sistema immunitario.
LA SOSTANZA NATURALE PIU’ ANTIOSSIDANTE CHE ESISTA
I SOD (superossidismutasi o O2-) sono gli enzimi antiossidanti più importanti per l’organismo che mantengono la membrana cellulare elastica e in salute. Essi diminuiscono con gli anni e hanno come effetto l’invecchiamento, mentre una vita sana e una giusta attività fisica mantengono alti i suoi livelli ritardando l’invecchiamento.
Il Chaga ha la più alta quantità di SOD di tutti i nutrienti finora scoperti, esso ne contiene ben cinquanta volte di più degli altri funghi medicinali.
Gli alti livelli di melanina contenuti nel Chaga (responsabili del suo colore nero) hanno un effetto antiossidante protettivo del DNA, che combattono le radiazioni attivando la ghiandola pineale.
L’uso costante nel tempo del Chaga alcalinizza il pH del corpo umano contrastando i radicali liberi, alleviando lo stress ed eliminando l’acidità che è responsabile dell’insorgere della maggior parte delle malattie.
L’elemento più potente di questo fungo è l’acido del Chaga, che secondo quanto affermato dagli scienziati russi, equilibra il metabolismo e lascia il suo effetto curativo in tutto l’organismo e tessuti del corpo umano. I benefici più evidenti sono i potentissimi effetti antiossidanti che, come puoi vedere dall’immagine sotto, superano tutte le più famose bacche antiossidanti come l’Acai e le Goji.
Indicazioni: Dolori articolari, convalescenza dopo malattie prolungate, stati di stress, affaticamento, anti-invecchiamento, malattie autoimmuni, malattie da raffreddamento, infiammazioni, dolori articolari, preparazione atletica.
Il chaga è inoltre un vero e proprio superfood dotato di una spiccata attività anti-invecchiamento, antiossidante e soprattutto adattogena. Perfetto quindi per chi conduce una vita stressante e piena di impegni, il chaga aiuta a migliorare la salute del nostro organismo, riducendo l’azione dannosa dei radicali liberi, e predisponendo meglio i nostri bioritmi fisiologici ad adattarsi a stress, malattie, affaticamento e traumi.
Una potente azione antinfiammatoria e immunomodulante lo rende quindi un rimedio perfetto sul lungo termine per integrare la nostra dieta con un principio antinvecchiamento di efficacia riconosciuta.
Ricerche moderne hanno dimostrato che i benefici del Chaga sono evidenziati nelle sue sostanze di valore biologicamente attive, alcune di queste non sono contenute in nessun’altra pianta.
Tra i suoi componenti principali vi sono:
– composti fenolici
– melanina
– triterpenoidi
– acido betulinico (una importante quantità)
– beta-glucani (un potentissimo polisaccaride)
– ergosterolo (vitamina D2)
– oligoelementi
– vitamine (tra cui la vitamina D)
Combinati insieme, creano un fitocomplesso dagli effetti immunomodulatori ed equilibratori del sistema ormonale. L’acido betulinico è un triterpene pentaciclico, esso è stato testato per il melanoma, per i problemi cutanei e per ritardare le infezioni da HIV. Nei polisaccaridi del Chaga sono compresi differenti tipi di legami glicosidici, ad esempio 1,3 e 1,6 beta-glucani, alfa-glucani (1,3) e, in particolar modo, i beta-D-glucani che innescano e stimolano molte risposte immunitarie per combattere le infezioni: attivando i macrofagi, i T-Helper, le cellule NK e le cellule Beta essi aumentano la produzione di anticorpi.
Gli alti livelli di melanina contenuti nel Chaga hanno un effetto antiossidante protettivo del DNA, che combattono le radiazioni attivando la ghiandola pineale. I fitonutrienti del Chaga hanno una capacità di inibire il fattore nucleare KB, un composto conosciuto che può causare la mutazione o l’auto-distruzione delle cellule sane. L’uso costante nel tempo del Chaga alcalinizza il pH del corpo umano.
Il Chaga ha la più alta quantità di SOD di tutti i nutrienti finora scoperti, esso ne contiene ben cinquanta volte di più degli altri funghi medicinali.
L’elemento più potente di questo fungo è l’acido del Chaga, che secondo quanto affermato dagli scienziati russi, equilibra il metabolismo e lascia il suo effetto curativo in tutto l’organismo e tessuti del corpo umano. I benefici più evidenti sono i potentissimi effetti antiossidanti, che piante come l’Aronia Melanocarpa e le bacche del Goji sono lontane come effetto antiossidanti del Chaga, esso occupa il primo posto nella scala ORAC, che misura i livelli di antiossidanti negli alimenti.
Il Chaga è un combattente naturale contro il cancro grazie all’acido betulinico, che previene lo sviluppo tumorale e uccide le cellule cancerogene senza intaccare quelle sane. Inoltre, ha potenti effetti antinfiammatori e meccanismi di apoptosi che distruggono le cellule danneggiate. Se assunto durante le cure chemioterapiche convenzionali, il Chaga aiuta a sollevare gli effetti collaterali e a stimolare il sistema immunitario.
Due sono gli effetti collaterali noti ad oggi del Chaga. Il primo è quello di fluidificare il sangue, quindi bisogna fare attenzione nel caso di assunzione congiunta con Aspirina o Warfarin. L’altro è di abbassare i livelli di glucosio nel sangue, anche qui si deve fare attenzione nel caso di assunzione combinata con l’insulina.
Ricerche scientifiche circa gli effetti del Chaga si sono centrate intorno al suo uso comune popolare. Oltre 1400 pubblicazioni scientifiche, in quarant’anni, indicano che il fitocomplesso di questo fungo può offrire soluzioni per combattere virus e malattie funginee, stimolare il sistema nervoso centrale, rallentare la crescita tumorale e delle cellule cancerogene, abbassare la pressione venosa e arteriosa ed i livelli di glucosio, migliorare l’elasticità e il colore dermico, disintossicare fegato, reni e milza, provocare infine un ringiovanimento generale. Questo fungo è stato approvato dal Consiglio di Ricerca Medica e dal Ministro della Salute Russa.
Riassumendo i principali benefici del fungo Chaga sono i seguenti
– Potentissimo antiossidante
– Dolori articolari
– Combatte le allergie
– Cura o previene molti tumori
– Infezioni batteriche
– Stabilizzatore della pressione sanguinea
– Affaticamento cronico
– Malattie degenerative
– Problemi digestivi
– Disturbi del sonno
– Infezioni fungine (come per esempio la Candida)
– Salute del cuore
– Cattiva circolazione
– Aumento della forza con maggiore resistenza alla fatica
– Infezioni virali
– Rafforza fortemente l’immunità
– Favorisce la perdita di peso
– Contrasta la perdita dei capelli
– Migliora la vista
– Contrasta la perdita di memoria
– Combatte la stipsi
– Regolarizza gli squilibri ormonali
– Allevia la depressione
Infiammazioni sistemica: il Chaga aiuta a eliminarle
Secondo alcune ricerche il Chaga ha proprietà antinfiammatorie molto spiccate. Per questo motivo è particolarmente utile per ridurre le infiammazioni sistemiche causate dallo stress cronico. E intervenire prima possibile su questo tipo di infiammazione è particolarmente importante. Gli studi dimostrano che essa è fra le cause principali dell’aumento delle malattie moderne, come quelle cardiovascolari, l’obesità, le malattie autoimmuni e il diabete di tipo 2.
Il Chaga (Inonotus obliquus) riduce l’infiammazione sistemica abbassando i livelli di cortisolo. Secondo alcuni studi sarebbe anche in grado di abbassare anche le infiammazioni a livello gastrointestinali. In questo modo, potrebbe essere utile nella sindrome del colon irritabile, una patologia spesso scatenata e peggiorata dalla presenza di stress cronico.
Riferimenti Bibliografici:
Lemieszek MK, Langner E, Kaczor J, Kandefer-Szerszeń M, Sanecka B, Mazurkiewicz W, Rzeski W. “Anticancer effects of fraction isolated from fruiting bodies of Chaga medicinal mushroom, Inonotus obliquus (Pers.:Fr.) Pilát (Aphyllophoromycetideae): in vitro studies.” Int J Med Mushrooms. 2011;13(2):131-43.
Lee SH, Hwang HS, Yun JW. “Antitumor activity of water extract of a mushroom, Inonotus obliquus, against HT-29 human colon cancer cells.” Phytother Res. 2009 Dec;23(12):1784-9. doi: 10.1002/ptr.2836.
Mazurkiewicz W, Rydel K, Pogocki D, Lemieszek MK, Langner E, Rzeski W. “Separation of an aqueous extract Inonotus obliquus (Chaga). A novel look at the efficiency of its influence on proliferation of A549 human lung carcinoma cells.” Acta Pol Pharm. 2010 Jul-Aug;67(4):397-406.PMID: 20635536
Yun JS, Pahk JW, Lee JS, Shin WC, Lee SY, Hong EK. “Inonotus obliquus protects against oxidative stress-induced apoptosis and premature senescence.” Mol Cells. 2011 May;31(5):423-9. Epub 2011 Feb 22. PMID:21359681
Won DP, Lee JS, Kwon DS, Lee KE, Shin WC, Hong EK. “Immunostimulating activity by polysaccharides isolated from fruiting body of Inonotus obliquus.” Mol Cells. 2011 Feb;31(2):165-73. Epub 2010 Dec 22. PMID:21191814
fonte dionidream Riferimenti:
1.Lemieszek MK, Langner E, Kaczor J, Kandefer-Szerszeń M, Sanecka B, Mazurkiewicz W, Rzeski W. “Anticancer effects of fraction isolated from fruiting bodies of Chaga medicinal mushroom, Inonotus obliquus (Pers.:Fr.) Pilát (Aphyllophoromycetideae): in vitro studies.” Int J Med Mushrooms. 2011;13(2):131-43.
2.Lee SH, Hwang HS, Yun JW. “Antitumor activity of water extract of a mushroom, Inonotus obliquus, against HT-29 human colon cancer cells.” Phytother Res. 2009 Dec;23(12):1784-9. doi: 10.1002/ptr.2836.
3.Mazurkiewicz W, Rydel K, Pogocki D, Lemieszek MK, Langner E, Rzeski W. “Separation of an aqueous extract Inonotus obliquus (Chaga). A novel look at the efficiency of its influence on proliferation of A549 human lung carcinoma cells.” Acta Pol Pharm. 2010 Jul-Aug;67(4):397-406.PMID: 20635536
4.Yun JS, Pahk JW, Lee JS, Shin WC, Lee SY, Hong EK. “Inonotus obliquus protects against oxidative stress-induced apoptosis and premature senescence.” Mol Cells. 2011 May;31(5):423-9. Epub 2011 Feb 22. PMID:21359681
5.Won DP, Lee JS, Kwon DS, Lee KE, Shin WC, Hong EK. “Immunostimulating activity by polysaccharides isolated from fruiting body of Inonotus obliquus.” Mol Cells. 2011 Feb;31(2):165-73. Epub 2010 Dec 22. PMID:21191814
POLIDATINA (Polygonum Cuspidatum) E CANCRO
UNA SOSTANZA NATURALE DERIVATO DEL RESVERATROLO
Le attività biologiche del resveratrolo e dei suoi derivati glucosidici (leggi POLIDATINA) protettivi per la salute umana possono essere così sintetizzate:
ha una potente attività antiossidante, a tale attività vengono attribuite molte delle sue proprietà biologiche., il resveratrolo riduce gli effetti deleteri dello stress ossidativo sulle cellule e sui differenti tessuti. Esercita una spiccata azione protettiva sul sistema cardiovascolare..
ha attività antinfiammatoria. Il resveratrolo è in grado di modulare la produzione di ossido nitrico (NO) e la produzione di citochine regolatorie e pro-infiammatorie.
modula la sintesi dei lipidi Prevenendo l’accumulo di colesterolo e grassi a livello epatico, abbassa la concentrazione dei trigliceridi ematici e del colesterolo nelle LDL (low-density lipoprotein) riducendo l’indice aterogenico. endotelina-1.
inibisce l’aggregazione piastrinica.
esercita un potente effetto immunomodulante sulle cellule immunitarie
ha azione antivirale ed antibatterica
ha spiccate attività antinvecchiamento e neuro-protettive.
ha una spiccata azione antimutagena ed antitumorale inibendo gli eventi cellulari associati con le fasi di iniziazione, promozione e progressione del tumore. Numerosi meccanismi molecolari sono potenzialmente implicati nell’attività antitumorale del resveratrolo; essi coinvolgono componenti del ciclo cellulare, molecole che regolano le vie dell’apoptosi, molecole che regolano l’angiogenesi e la progressione metastatica.
Numerosissime pubblicazioni sulle riviste più prestigiose, e molti brevetti internazionali dimostrano l’interesse generale oggi esistente intorno al resveratrolo e ai suoi derivati glucosidici (POLIDATINA) nei riguardi di tale attività.
Le attività antitumorali del resveratrolo sono mediate attraverso la modulazione di diverse molecole segnale, che regolano la progressione del ciclo cellulare, l’infiammazione, la proliferazione, l’apoptosi, l’invasione, la metastatizzazione e l’angiogenesi delle cellule tumorali. Nel nostro laboratorio abbiamo studiato gli effetti del resveratrolo in vitro ed in vivo su diversi modelli di tumore quali il melanoma, il tumore della mammella ed il colon carcinoma.
Fonte : sito ARTOI
Effetti della polidatina sulla crescita tumorale in vivo
L’effetto della polidatina sulla crescita tumorale in vivo è stato esaminato nei topi nudi inoculati con cellule HepG2. Il trattamento con polidatina (25, 50 e 100 mg / kg) ha ridotto significativamente la crescita del tumore nei topi nudi rispetto al gruppo di controllo in un modo dose-dipendente . Il trattamento della polidatina non ha avuto alcun effetto sul peso corporeo. Inoltre, abbiamo anche scoperto che il trattamento con polidatina aumentava significativamente l’attività della caspasi-3 nei tessuti tumorali resecati rispetto al gruppo di controllo, e l’effetto era anche dose-dipendente. Inoltre, i risultati del dosaggio TUNEL e l’immunocolorazione del Ki-67 per la valutazione dell’apoptosi cellulare e della proliferazione cellulare hanno mostrato che il trattamento con polidatina aumentava dose-dipendente l’attività TUNEL e sopprimeva l’espressione di Ki-67 nei tessuti tumorali.
GANODERMA REISHI
Descrizione È il fungo più noto nella micoterapia e probabilmente anche quello con il numero più elevato di studi. È maggiormente conosciuto con il nome giapponese di “Reishi”, mentre il nome cinese è Ling Zhi o Ling chi. Ha un cappello di forma semicircolare spesso ingobbito e dalla superficie dura, coriacea, liscia o bitorzoluta, corrugata in senso concentrico di colore rosso più o meno intenso con orlo biancastro-giallognolo. Il gambo è laterale, dello stesso colore del cappello. La carne è legnosa, molto coriacea, di colore bianco-ocra. Saprofita di ceppi o legni di latifoglie, specialmente di quercia, cresce dalla primavera all’autunno. Utilizzi in micoterapia Si utilizzano il cappello e il gambo del fungo. È usato principalmente come immunomodulante. I costituenti attivi includono polisaccaridi (come i beta-glucani) e triterpeni (1) tra cui gli acidi ganoderici. Estratti di Reishi possono stimolare macrofagi, alterare i livelli di TNF-a (Tumor necrosis factor) e di interleuchine (2-5) e inibire l’aggregazione piastrinica (11-12). Gli studi clinici indicano che gli estratti di Reishi migliorano i sintomi del tratto urinario inferiore (LUTS) negli uomini (9) (10) (20), esercitano effetti antidiabetici lievi e possono migliorare la dislipidemia (29). Studi in vitro e in vivo indicano che il Reishi ha effetti chemiopreventivi (21), allevia la nausea indotta da chemioterapia (13), migliora l’efficacia della radioterapia (22), e aumenta la sensibilità delle cellule tumorali ovariche al cisplatino (27). È risultato efficace anche nel prevenire la nefrotossicità indotta da cisplatino (28). In alcuni studi clinici, il Reishi ha aumentato la capacità antiossidante del plasma (6,7) e migliorato le risposte immunitarie in alcuni pazienti oncologici (😎. In qualche caso è stata descritta una remissione del carcinoma epatocellulare (HCC) (23). Uno studio in vitro ha mostrato che l’estratto di Reishi ha effetti tossici nei leucociti (14). Sono necessarie quindi ulteriori ricerche per determinare la sua sicurezza ed efficacia, come coadiuvante nel trattamento del cancro o addirittura come antitumorale (30). Meccanismo d’azione I triterpeni identificati hanno effetti adattogeni, anti-ipertensivi, e anti-allergici. Inoltre, essi possono inibire l’invasione tumorale riducendo l’espressione delle metalloproteinasi (16) e diminuendo le metastasi tumorali limitando l’attaccamento alle cellule endoteliali (17). Alcuni polisaccaridi presenti nel Reishi, come i beta-glucani, hanno dimostrato attività antitumorale e immunostimolanti (18). Possono indurre la maturazione dei monociti normali e dei blasti leucemici (cellule immature) in cellule dendritiche (19). L’adenosina nel Reishi è considerata responsabile dell’inibizione dell’aggregazione piastrinica (11). Estratti di Reishi hanno dimostrato la capacità di stimolare i macrofagi e di alterare i livelli di TNF-a e di interleuchine (2-5). Reishi può aumentare la capacità antiossidante plasmatica (6-7) e migliorare la risposta immunitaria in pazienti oncologici (😎. Inoltre gli estratti di Reishi possono inibire la 5-alfa-reduttasi, un enzima importante che converte il testosterone in diidrotestosterone, ed è sovraregolato nell’iperplasia prostatica benigna (9). Effetti cardio-protettivi sono stati evidenziati in uno studio del 2011 su 26 persone con ipertensione media (31). Questo fungo ha mostrato, inoltre, potenziale attività anti-ipertensiva come ACE-inibitore (Angiotensin Converting Enzyme) e una buona capacità antiossidante. Studi sull’azione anti-allergica hanno mostrato l’inibizione della produzione di istamina e, più in generale, una modulazione del sistema immunitario, con riassetto di un corretto equilibrio dei linfociti Th1/Th2 (32). Studi in vivo hanno mostrato efficacia in casi di modelli di rinite allergica (33). Gli acidi ganoderici (principalmente l’acido ganoderico C) hanno mostrato attività antinfiammatoria sia per via sistemica che topica in vivo. (34- 35). Gli acidi A, B, G e H hanno mostrato un’attività maggiore dell’acido acetilsalicilico (36). Uno studio ha dimostrato che 50 mg di questo fungo hanno un effetto antinfiammatorio pari a 5 mg di idrocortisone (37). Studi in vitro e in vivo hanno evidenziato attività di protezione del fegato dalla tossicità indotta da diverse sostanze tossiche. Si è rilevato, inoltre, il potere protettivo in vivo contro necrosi epatiche indotte da sostanze nocive (38-41). dicembre 2013 natural 1t 51 Effetti positivi su pazienti con epatite B cronica sono stati evidenziati dalla frazione polisaccaridica del fungo (42). Costituenti attivi Polisaccaridi: Beta-D-glucani Steroli: ergosterolo Lisozima fungino Triterpeni: acidi ganoderici Lipidi Alcaloidi Glucosidi Cumarine Olio volatile Altri costituenti: riboflavina, acido ascorbico, e amminoacidi (1) Reazioni avverse Due casi di epatotossicità, in un caso fino al decesso, sono stati riportati con l’utilizzo di uno specifico preparato a base di polvere di fungo Reishi (24, 25). Un caso di diarrea cronica è stato riportato in un uomo di 49 anni con linfoma non-Hodgkin, dopo il consumo prolungato di un estratto in polvere di fungo Reishi (26). Interazioni erbe-farmaci Anticoagulanti: Reishi può avere effetto inibitore sull’aggregazione piastrinica (12). Immunosoppressori: Reishi può migliorare le risposte immunitarie (😎. Farmaci chemioterapici: va tenuto conto che il Reishi può aumentare notevolmente la capacità antiossidante del plasma (6). Abstract dalla letteratura Noguchi M et al. Studio clinico randomizzato di un estratto etanolico di Ganoderma lucidum negli uomini con sintomi del tratto urinario inferiore. Asian J Androl. 2008, 10 , 777-785. Poiché gli estratti di G. lucidum, rispetto ad altri estratti fungini, hanno dimostrato il potere inibitorio più alto sulla 5-alfa-reduttasi, a 88 uomini con livello lieve-moderato dei sintomi delle basse vie urinarie (LUTS) è stato somministrato estratto etanolico di G. lucidum (6 mg al giorno) che ha dimostrato il massimo potere inibitorio della 5-alfa-reduttasi, oppure placebo per 12 settimane. Sono stati misurati i LUTS secondo il Prostate Symptom Score International (IPSS) e sono state determinate anche le variabili di flusso di urina. Inoltre, sono stati misurati il volume della prostata, il volume urinario residuo dopo la minzione e gli effetti avversi. I partecipanti che hanno ricevuto l’estratto di G. lucidum avevano migliorato l’IPSS rispetto al gruppo placebo. Inoltre, non sono stati segnalati effetti avversi gravi. Studi più ampi e a più lungo termine sono necessari per determinare se gli estratti G. lucidum possano migliorare ulteriormente i LUTS così come il flusso urinario negli uomini con LUTS più gravi. * Università di Pavia – Dipartimento di Chimica CISTRE – Master in Etnobiofarmacia e Prodotti Naturali dalla Biodiversità ** Chimico, Master II livello in “Etnobiofarmacia” presso Univ. Pavia, Master II livello in “Fitoterapia Applicata” presso Univ. Siena Bibliografia 1) Huang K. The Pharmacology of Chinese Herbs. 2nd ed. New York: CRC Press; 1999. 2) Chen HS, Tsai YF, Lin S, et al. Studies on the immuno-modulating and anti-tumor activities of Ganoderma lucidum (Reishi) polysaccharides. Bioorg Med Chem. Nov 1 2004;12(21):5595-5601. 3) Gao Y, Zhou S, Wen J, et al. Mechanism of the antiulcerogenic effect of Ganoderma lucidum polysaccharides on indomethacin-induced lesions in the rat. Life Sci. Dec 27 2002;72(6):731-745. 4) Hsu MJ, Lee SS, Lin WW. Polysaccharide purified from Ganoderma lucidum inhibits spontaneous and Fas-mediated apoptosis in human neutrophils through activation of the phosphatidylinositol 3 kinase/Akt signaling pathway. J Leukoc Biol. Jul 2002;72(1):207- 216. 5) Wang SY, Hsu ML, Hsu HC, et al. The anti-tumor effect of Ganoderma lucidum is mediated by cytokines released from activated macrophages and T lymphocytes. Int J Cancer. Mar 17 1997;70(6):699-705. 6) Wachtel-Galor S, Szeto YT, Tomlinson B, et al. Ganoderma lucidum (‘Lingzhi’); acute and short-term biomarker response to supplementation. Int J Food Sci Nutr. Feb 2004;55(1):75-83. 7) Wachtel-Galor S, Tomlinson B, Benzie IF. Ganoderma lucidum (“Lingzhi”), a Chinese medicinal mushroom: biomarker responses in a controlled human supplementation study. Br J Nutr. Feb 2004;91(2):263-269. 😎 Gao Y, Zhou S, Jiang W, et al. Effects of ganopoly (a Ganoderma lucidum polysaccharide extract) on the immune functions in advanced-stage cancer patients. Immunol Invest. Aug 2003;32(3):201- 215. 9) Noguchi M, Kakuma T, Tomiyasu K, et al. Randomized clinical trial of an ethanol extract of Ganoderma lucidum in men with lower urinary tract symptoms. Asian J Androl. Sep 2008;10(5):777-785. 10) Noguchi M, Kakuma T, Tomiyasu K, et al. Effect of an extract of Ganoderma lucidum in men with lower urinary tract symptoms: a double-blind, placebo-controlled randomized and dose-ranging study. Asian J Androl. Jul 2008;10(4):651-658. 52 t natural 1 dicembre 2013 MICOTERAPIA 11) Hobbs C. Medicinal Mushrooms. 3rd ed. Loveland (OR): Interweave Press; 1996. 12) Tao J, Feng KY. Experimental and clinical studies on inhibitory effect of ganoderma lucidum on platelet aggregation. J Tongji Med Univ. 1990;10(4):240-243. 13) Wang CZ, Basila D, Aung HH, et al. Effects of ganoderma lucidum extract on chemotherapy-induced nausea and vomiting in a rat model. Am J Chin Med. 2005;33(5):807-815. 14) Gill SK, Rieder MJ. Toxicity of a traditional Chinese medicine, Ganoderma lucidum, in children with cancer. Can J Clin Pharmacol. Summer 2008;15(2):e275-285. 15) Wang X, Zhao X, Li D, et al. Effects of Ganoderma lucidum polysaccharide on CYP2E1, CYP1A2 and CYP3A activities in BCG-immune hepatic injury in rats. Biol Pharm Bull. Sep 2007;30(9):1702- 1706. 16) Chen NH, Liu JW, Zhong JJ. Ganoderic Acid me inhibits tumor invasion through down-regulating matrix metalloproteinases 2/9 gene expression. J Pharmacol Sci. Oct 2008;108(2):212-216. 17) Li YB, Wang R, Wu HL, et al. Serum amyloid A mediates the inhibitory effect of Ganoderma lucidum polysaccharides on tumor cell adhesion to endothelial cells. Oncol Rep. Sep 2008;20(3):549-556. 18) Mao T, van De Water J, Keen CL, et al. Two mushrooms, Grifola frondosa and Ganoderma lucidum, can stimulate cytokine gene expression and proliferation in human T lymphocytes. Int J Immunother 1999;15(1):13-22. 19) Chan WK, Cheung CC, Law HK, et al. Ganoderma lucidum polysaccharides can induce human monocytic leukemia cells into dendritic cells with immuno-stimulatory function. J Hematol Oncol. 2008;1(1):9. 20) Noguchi M, Kakuma T, Tomiyasu K, et al. Effect of an extract of Ganoderma lucidum in men with lower urinary tract symptoms: a double-blind, placebo-controlled randomized and dose-ranging study. Asian J Androl. 2008 Jul;10(4):651-8. 21) Weng CJ, Yen GC. The in vitro and in vivo experimental evidences disclose the chemopreventive effects of Ganoderma lucidum on cancer invasion and metastasis. Clin Exp Metastasis. 2010 May;27(5):361-9. 22) Kim KC, Jun HJ, Kim JS, Kim IG. Enhancement of radiation response with combined Ganoderma lucidum and Duchesnea chrysantha extracts in human leukemia HL-60 cells. Int J Mol Med. 2008 Apr;21(4):489-98. 23) Gordan JD, Chay WY, Kelley RK, et al. And what other medications are you taking?”. J Clin Oncol. 2011 Apr 10;29(11):e288-91. 24) Yuen MF, Ip P, Ng WK, Lai CL. Hepatotoxicity due to a formulation of Ganoderma lucidum (lingzhi). J Hepatol. 2004 Oct;41(4):686-7. 25) Wanmuang H, Leopairut J, Kositchaiwat C, Wananukul W, Bunyaratvej S. Fatal fulminant hepatitis associated with Ganoderma lucidum (Lingzhi) mushroom powder. J Med Assoc Thai. 2007 Jan;90(1):179- 81. 26) Wanachiwanawin D, Piankijagum A, Chaiprasert A, et al. Ganoderma lucidum: a cause of pseudoparasitosis. Southeast Asian J Trop Med Public Health. 2006 Nov;37(6):1099-102. 27) Zhao S, Ye G, Fu G, Cheng JX, Yang BB, Peng C. Ganoderma lucidum exerts anti-tumor effects on ovarian cancer cells and enhances their sensitivity to cisplatin. Int J Oncol. 2011 May;38(5):1319-27. 28) Pillai TG, John M, Sara Thomas G. Prevention of cisplatin induced nephrotoxicity by terpenes isolated from Ganoderma lucidum occurring in Southern Parts of India. Exp Toxicol Pathol. 2011 Jan;63(1- 2):157-60. 29) Chu TT, Benzie IF, Lam CW, et al. Study of potential cardioprotective effects of Ganoderma lucidum (Lingzhi): results of a controlled human intervention trial. The British journal of nutrition.2012 Apr;107(7):1017-27. 30) Jin X, Ruiz Beguerie J, Sze DM, Chan GC . Ganoderma lucidum (Reishi mushroom) for cancer treatment. Cochrane Database Syst Rev. 2012 Jun 13;6:CD007731. 31) Chu TT, Benzie IF, Lam CW, Fok BS, Lee KK, Tomlinson B. Study of potential cardioprotective effects of Ganoderma lucidum (Lingzhi): results of a controlled human intervention trial. Br J Nutr. 2012 Apr;107(7):1017-27. Epub 2011 Aug 1 32) Martin Powell (BSc.(Hons), Dip.Ac, Dip.CHM, MRCHM), The use of Ganoderma lucidum (Reishi) in the management of histamine mediated allergic responses reveals the benefit of the Gandoderma Iucidum mushroom for the treatment of TH2 conditions. 33) Mitzutani N, Nabe T et al., Effect of Ganoderma lucidum on polle-induced biphasic nasal blockage in a guinea pig model of allergeic rhinitis, Phytoter. Res. 2012 Mar, 26(3): 325-32 34) Khoda, H. et al., (1985) Chem Pharm Bull, 33 1367-1374. 35) Stavinoha, W.B. (1995) Proc 6th Int Symp Ganoderma Lucidum, p.3. 36) Koyama K, Imaizumi T, Akiba M, Kinoshita K, Takahashi L, Suzuki A et al. Antinociceptive components of Ganoderma lucidum. Planta Med 1997;63:224–7. 37) Stavinoha W. et al., Study of the anti-inflammatory efficacy of Ganoderma lucidum. In: Recent advances in Ganoderma lucidum research, Ed. by B. K. Kim et al., Korea: The Pharmaceutical Society of Korea, 3-10 38) Hirotani M, Ino C, Furuya T, Shiro M. Ganoderic acids T, S and R, new triterpenoids from the cultured mycelia of Ganoderma lucidum. Chem Pharm Bull 1986;34:2282–5. 39) Chen RY, Yu DQ. Studies on the triterpenoid constituents of the spores from Ganoderma lucidum Karst. J Chin Pharm Sci 1993;2:91–6. 40) Wang MY, Liu Q, Che QM, Lin ZB. Effects of total triterpenoids extract from Ganoderma lucidum (Curt.:Fr.) P.Karst. (Reishi Mushroom) on experimental liver injury models induced by carbon tetrachloride or d-galactosamine in mice. Int J Med Mushrooms 2002;4: 337–42. 41) Guo-Liang Zhang, Ye-Hong Wang, Wei Ni, Hui-Ling Teng, ZhiBin Lin. Hepatoprotective role of ganoderma lucidum polysaccharide against BCG-induced immune liver injury in mice. World J Gastroenterol 2002;8(4):728-733 42) Gao Y, Zhou S, Chen G, Dai X, Ye J, Gao H. A phase I/II study of a Ganoderma lucidum (Curt.:Fr.) P.Karst. (Ling Zhi, Reishi mushroom) extract in patients with chronic hepatitis B. Int J Med Mushrooms 2002;4:2321–7.
Benefici legati all’assunzione di Ganoderma
Ecco in sintesi tutte le azioni benefiche del fungo:
• azione analgesica
• azione antiallergica
• effetto preventivo contro la bronchite, inducendo la rigenerazione dell’epitelio bronchiale
• azione anti-infiammatoria
• azione anti-batterica, in particolare contro staffilococchi, streptococchi e pneumoniae Bacillus
• azione antiossidante
• azione antitumorale
• azione antivirale, inducendo la produzione di interferone
• abbassamento della pressione sanguigna
• azione cardiotonica, riducendo i livelli di colesterolo senza alcun effetto sui trigliceridi e migliorando l’emodinamica delle arterie coronarie
• azione calmante sul sistema nervoso autonomo e riduzione degli effetti della caffeina
• azione rilassate sui muscoli
• miglioramento delle funzioni corticosurrenali

SHITAKE
Shiitake – Lentinula edodes (Berk.) Pegler (syn. Lentinus edodes)
Descrizione
Il fungo Shiitake, originario dell’Asia orientale, è coltivato in tutto il mondo a scopo commestibile e per i suoi effetti benefici per la salute.
Le forme fresche e secche del fungo sono comunemente utilizzate nella cucina dell’Est asiatico tanto da essere il secondo fungo commestibile più consumato al mondo.
Il suo nome giapponese, Shiitake vuol dire “fungo che cresce sulla quercia” (da Shii=quercia e take=fungo).
In Cina e Giappone è utilizzato da centinaia di anni come immunomodulante e tradizionalmente insieme al fungo Cordyceps per problemi di impotenza maschile.
Una vasta bibliografia evidenzia le potenzialità immunomodulanti del fungo Lentinus edodes e dei suoi estratti.
Evidenze sperimentali suggeriscono che i polisaccaridi presenti stimolano il sistema immunitario dell’ospite attivando
vari meccanismi nelle cellule immunitarie, inclusi i macrofagi, tra cui la secrezione di mediatori infiammatori e citochine con aumento dell’assorbimento fagocitario.
Costituenti
– Polisaccaridi: lentinano, 1-3-beta-D-glucano
– Lipidi: acido linoleico
– Ergosterolo
– Amminoacidi: lisina, arginina, metionina e fenilalanina
– Minerali ed elettroliti: potassio, calcio, magnesio, manganese, ferro, rame, zinco
– Lignina
Attività biologiche
La molecola lentinano isolata dallo Shiitake (un beta-D-glucano con catena 1,3:1,6), e che da questo fungo prende il nome, è stata ben studiata ed è ritenuta responsabile di molti effetti benefici tanto da diventare recentemente una specialità farmaceutica. Infatti è stato dimostrato che essa ha effetti antitumorali verso le cellule tumorali del colon (1), probabilmente grazie alla sua capacità di sopprimere gli enzimi del citocromo P450 1A, che sono noti per metabolizzare composti pro-cancerogeni in forme attive (2). È una molecola molto grande e di elevato peso molecolare che risulta difficilmente assorbibile per via orale.
La componente proteica dello Shiitake ha forti proprietà antifungine, inibisce la proliferazione delle cellule leucemiche, e sopprime l’attività della trascrittasi del retro virus dell’immunodeficienza umana-1 (3).
Studi condotti con estratti di Shiitake in vitro e nei topi hanno rivelato proprietà antiproliferative (4), citotossiche (21), immunostimolanti (4), epatoprotettive (5), antimutagene (6) e anticarie (7), ma uno studio
clinico non è riuscito a dimostrarne l’efficacia nel trattamento del cancro della prostata (😎.
I risultati di due studi non estesi su pazienti HIV-positivi, a cui è stato somministrato lentinano per via endovenosa,
hanno mostrato un aumento statisticamente significativo delle cellule CD4 e, in alcuni casi, dell’attività dei neutrofili; i ricercatori hanno però riportato anche effetti avversi gravi in alcuni pazienti (9).
Il miglioramento della qualità della vita e della sopravvivenza sono stati osservati con una formulazione orale di polvere superfine di lentinano in pazienti con carcinoma epatocellulare (15), tumore dello stomaco (16), del colon-retto (17) e del pancreas (18). Una somministrazione per via orale di estratto di micelio di Shiitake ha diminuito l’incidenza degli effetti avversi associati alla chemioterapia in uno studio di pochi pazienti con cancro gastrointestinale avanzato (22).
Studi su larga scala sono necessari per utilizzare lo Shiitake come un utile complemento per il trattamento
del cancro.
Uno studio in vivo su animali con ipercolesterolemia ha evidenziato la riduzione nel plasma e nel tessuto
epatico di colesterolo totale, trigliceridi, LDL, lipidi totali e fosfolipidi. Nello stesso studio si è notato anche la riduzione del peso corporeo dei soggetti trattati (24).
Uno studio clinico ne ha messo in evidenza le proprietà anti-aterosclerotiche anche sull’uomo (26).
Parte del potere ipo-colesterolemizzante si attribuisce alla molecola di eritadenina, (2R,3R)-diidrossi-4-(9-adenil)- butirrato (27), che è risultata essere anche un potente inibitore dell’enzima S-adenosil-L-omocisteina idrolasi (SAHH) (28).
Alcuni studi hanno dimostrato che è possibile aumentare il livello di vitamina D2 e di calcio durante la coltivazione
di questo fungo inserendo nel substrato gusci d’uovo e irradiando i funghi con luce ultravioletta (30-31). Successivamente, esperimenti in vivo hanno inoltre dimostrato che, grazie all’introduzione di Shiitake nella dieta, veniva aumentata la mineralizzazione della tibia e del femore, il livello serico del calcio e il livello dei geni di trasporto del calcio duodenale e renale (30-31).
Meccanismo d’azione
La molecola del lentinano possiede effetti immuno-regolatori, antimicrobici, antivirali, e di riduzione delcolesterolo (13). L’estratto acquoso di Shiitake ha diminuito la produzione di IL-1 e l’apoptosi di neutrofili umani. Tuttavia, si è riscontrata un’aumentata apoptosi nella linea cellulare monocitica U937 (14). La componente proteica di Shiitake, ha
forti effetti antifungini.
Parte del potere ipo-colesterolemizzante si attribuisce alla molecola di eritadenina, acido (2R,3R)-2,3-diidrossi 4-(9-adenil)-butirrico (25, 28).
Usi proposti
– Prevenzione del cancro
– Trattamento del cancro
– Ipercolesterolemia
– Immunomodulazione
– Infezioni
Reazioni avverse
A seguire una serie di case report.
Polmonite cronica da ipersensibilità è stata osservata in un malato di cancro al polmone a seguito dell’esposizione a spore di Shiitake (10).
Il consumo prolungato di polvere di Shiitake ha provocato, in alcuni soggetti, dermatite, fotosensibilità (11), eosinofilia e disturbi gastrointestinali (12).
Eruzioni cutanee intermittenti (dermatiti), per un periodo di 16 anni, sono state attribuite al consumo di funghi Shiitake in un uomo di 45 anni (19).
È stata segnalata allergia alimentare, con sintomi esofagei, in un uomo di 37 anni, dopo il consumo di funghi Shiitake (20).
Polmonite da ipersensibilità è stata segnalata in un uomo 37enne, dopo l’inalazione di spore di funghi Shiitake (23).
Lentinula edodes (Berk.) Pegler (Shiitake)
La Lentinula edodes è un fungo basidiomicete di origine asiatica ed è attualmente il secondo fungo commestibile più consumato al mondo. È più comunemente conosciuto con il nome di “Shiitake” (che significa letteralmente “fungo della quercia”). In Cina e Giappone è utilizzato da centinaia di anni come immuno-modulante e, insieme al alla Cordyceps, anche a scopo energizzante ed anti-aging. Una vasta bibliografia evidenzia le potenzialità immuno-modulanti, anti-ossidanti ed anti-infiammatorie del fungo e dei suoi estratti.
La Lentinula edodes presenta un’attività anti-infiammatoria anche a livello intestinale, risultando efficace per il trattamento dell’IBS, grazie all’inibizione dell’espressione mRNA mediata dell’IL-8 associata all’inibizione dell’attività dei NF-kB.
La molecola lentinano, isolata dallo Shiitake, è un beta-D-glucano, con catena 1,3:1,6, e prende il nome proprio da questo fungo. Si tratta di una molecola ben studiata ed è ritenuta responsabile di molti effetti benefici riconducibili alla Lentinula edodes. Studi clinici hanno associato il lentinano a un’aspettativa di vita più alta, una miglior qualità della vita e ad una bassa incidenza di tumori, venendo anche impiegato in associazione con altri chemioterapici nel contesto di terapie oncologiche.
Dalla Lentinula edodes è anche stato estratto l’AHCC o Active Hexose Correlated Compound, un alfa-glucano, ben tollerato, con attività anti-ossidanti, anti-infiammatorie e immuno-modulanti oltre che anti-proliferative.
In medicina anti-aging l’impiego di questo fungo è variabile: da un effetto aspecifico sulla qualità di vita e contro le malattie cronico-degenerative ad uno anti-ossidante, anti-infiammatorio e potenziativo.
Il range posologico nel contesto della medicina preventiva (non a scopo terapeutico specifico in cui si devono impiegare dei dosaggi decisamente maggiori) dipende dalla formulazione in commercio, in quanto lo si può trovare sia sotto forma di polvere secca che come estratto secco standardizzato (in genere titolato 10:1).
Indicativamente come apporto puro si suggerisce una posologia giornaliera di 2000/2500 mg. Spesso viene utilizzato a cicli: tre mesi consecutivi seguiti da un mese di pausa e quindi ripresa del trattamento, procedendo con lo stesso andamento periodico.
Bibliografia
1) Ng ML, Yap AT. Inhibition of human colon carcinoma development by lentinan
from shiitake mushrooms (Lentinus edodes). J Altern Complement Med
2002;8(5):581-589.
2) Okamoto T, et al. Lentinan from shiitake mushroom (Lentinus edodes) suppresses
expression of cytochrome P450 1A subfamily in the mouse liver. Biofactors.
2004;21(1-4):407-409.
3) Ngai PH, Ng TB. Lentin, a novel and potent antifungal protein from shitake
mushroom with inhibitory effects on activity of human immunodeficiency virus-
1 reverse transcriptase and proliferation of leukemia cells. Life Sci. Nov 14
2003;73(26):3363-3374.
4) Israilides C, et al. In vitro cytostatic and immunomodulatory properties of
the medicinal mushroom Lentinula edodes. Phytomedicine 2008.
5) Akamatsu S, Watanabe A, Tamesada M, et al. Hepatoprotective effect of
extracts from Lentinus edodes mycelia on dimethylnitrosamine-induced liver
injury. Biol Pharm Bull. 2004;27(12):1957-1960.
6) de Lima PL, et al. Lentinula edodes (Berk.) Pegler (Shiitake) modulates genotoxic
and mutagenic effects induced by alkylating agents in vivo. Mutat Res.
2001;496(1-2):23-32.
7) Shouji N, Takada K, Fukushima K, Hirasawa M. Anticaries effect of a component
from shiitake (an edible mushroom). Caries Res 2000;34(1):94-98.
😎 deVere White RW, et al. Effects of a mushroom mycelium extract on the
treatment of prostate cancer. Urology 2002;60(4):640-644.
9) Gordon M, et al. A placebo-controlled trial of the immune modulator, lentinan,
in HIV-positive patients: a phase I/II trial. J Med 1998;29(5-6):305-330.
10) Suzuki K, et al. Chronic hypersensitivity pneumonitis induced by Shiitake
mushroom spores associated with lung cancer. Intern Med 2001;40(11):1132-
1135.
11) Hanada K, Hashimoto I. Flagellate mushroom (Shiitake) dermatitis
and photosensitivity. Dermatology. 1998;197(3):255-257.
12) Levy AM, Kita H, Phillips SF, et al. Eosinophilia and gastrointestinal
symptoms after ingestion of shiitake mushrooms. J Allergy
Clin Immunol 1998;101(5):613-620.
13) Hobbs C. Medicinal Mushrooms, 3rd ed. Loveland (CO): Interweave
Press; 1996.
14) Sia GM, Candish JK. Effects of shiitake (Lentinus edodes) extract
on human neutrophils and the U937 monocytic cell line.
Phytother Res 1999;13(2):133-7.
15) Isoda N, et al. Clinical efficacy of superfine dispersed lentinan
(beta-1,3-glucan) in patients with hepatocellular carcinoma. Hepatogastroenterology.
2009 Mar-Apr;56(90):437-41.
16) Oba K, Kobayashi M, et al. Individual patient based meta-analysis
of lentinan for unresectable/recurrent gastric cancer. Anticancer
Res. 2009 Jul;29(7):2739-45.
17) Hazama S, et al. Efficacy of orally administered superfine dispersed
lentinan (beta-1,3-glucan) for the treatment of advanced colorectal
cancer. Anticancer Res. 2009 Jul;29(7):2611-7.
18) Shimizu K, et al. Efficacy of oral administered superfine dispersed
lentinan for advanced pancreatic cancer. Hepatogastroenterology.
2009 Jan-Feb;56(89):240-4.
19) Garg S, Cockayne SE. Shiitake dermatitis diagnosed after 16
years! Arch Dermatol. 2008 Sep;144(9):1241-2.
20) Goikoetxea MJ, Fernández-Benítez M, Sanz ML. Food allergy to
Shiitake (Lentinus edodes) manifested as oesophageal symptoms in
a patient with probable eosinophilic oesophagitis. Allergol Immunopathol
(Madr). 2009 Nov-Dec;37(6):333-4.
21) Yukawa H, Ishikawa S, et al. Direct cytotoxicity of Lentinula edodes
mycelia extract on human hepatocellular carcinoma cell line.
Biol Pharm Bull. 2012;35(7):1014-21.
22) Okuno K, Uno K. Efficacy of orally administered Lentinula edodes
mycelia extract for advanced gastrointestinal cancer patients
undergoing cancer chemotherapy: a pilot study. Asian Pac J Cancer
Prev. 2011;12(7):1671-4.
23) Ampere A, Delhaes L, et al. Hypersensitivity pneumonitis induced
by Shiitake mushroom spores. Med Mycol. 2012 Aug;50(6):654-
7.
24) Ki Nam Yoon et al., Antihyperlipidemic Effect of Dietary Lentinus
edodes on Plasma, Feces and Hepatic Tissues in Hypercholesterolemic
Rats, Mycobiology 39(2) : 96-102 (2011)
25) Enman J, Rova U, Berglund KA. Quantification of the bioactive
compound eritadenine in selected strains of shiitake mushroom
(Lentinus edodes) J Agric Food Chem. 2007 Feb 21;55(4):1177-80.
Epub 2007 Jan 27.
26) Li Khva Ren, Vasil’ev AV, et al. Anti-atherosclerotic properties
of higher mushrooms (a clinico-experimental investigation) Vopr Pitan.
1989 Jan-Feb;(1):16-9.
27) Enman J, Rova U, Berglund KA. Quantification of the bioactive
compound eritadenine in selected strains of shiitake mushroom
(Lentinus edodes). J Agric Food Chem. 2007 Feb 21;55(4):1177-80.
28) Yamada et al., Structure and function of eritadenine and its
3-deaza analogues: potent inhibitors of S-adenosylhomocysteine hydrolase
and hypocholesterolemic agents, Biochem Pharmacol. 2007
Apr 1;73(7):981-9.
29) Lena Ciric et al., In Vitro Assessment of Shiitake Mushroom
(Lentinula edodes) Extract for Its Antigingivitis Activity, Journal of
Biomedicine and Biotechnology, Volume 2011, Article ID 507908,
7 pages
30) Jasinghe VJ, Perera CO, Barlow PJ. Bioavailability of vitamin
D2 from irradiated mushrooms: an in vivo study. Br J Nutr.
2005;93(6):951-955.29.
31) Lee GS, et al. Dietary calcium and vitamin D2 supplementation
with enhanced Lentinula edodes improves osteoporosis-like symptoms
and induces duodenal and renal active calcium transport gene
expression in mice. Eur J Nutr . 2009;48(2):75-83.
MAITAKE ( GRIFOLA FRONDOSA )
Grifola frondosa (Dicks. : Fr.) S.F. Gray (Maitake)
La Grifola frondosa è un fungo non molto diffuso, che cresce soprattutto sotto gli alberi di castagno, faggio, quercia e appartiene alla Famiglia delle Meripilaceae. È anche conosciuto col nome di “Maitake”, un fungo commestibile con un grande corpo fruttifero caratterizzato da “cappelli a mensola sovrapposti”; infatti i corpi fruttiferi crescono sovrapponendosi tra loro, formando una sorta di “cespo”. Si tratta di un ottimo alimento in cucina, ma anche di un fungo medicinale. È ricco di minerali (in particolare potassio, ferro, calcio, magnesio), vitamine (riboflavina, niacina, un precursore della vitamina D), polisaccaridi (grifolano e grifolina), fibre e aminoacidi. Ma il principio attivo primario è dato da una miscela di beta-glucani, tra cui spicca il cosiddetto “Grifon-D” o “Maitake-D-fraction”.
La frazione-D, la frazione-MD e gli altri estratti, spesso in combinazione tra loro nel fungo in polvere, hanno dimostrato avere un’importante azione immunomodulante; infatti la Grifola frondosa influenza positivamente il sistema immunitario, soprattutto grazie all’attivazione di alcuni meccanismi protettivi incentrati sull’azione delle cellule NK, dei macrofagi, delle cellule T, modulando anche il rapporto tra T-helper 1 e 2 (tutte molecole chiave nel contesto del sistema immunitario).
Secondo l’US National Cancer Institute, complessi polisaccaridi presenti nella Grifola frondosa sembrano avere un’interessante attività antitumorale. Tuttavia, l’esatto meccanismo molecolare dell’effetto antitumorale non è stato ancora del tutto chiarito. Ad esempio, la Maitake-D-Fraction è in grado di indurre l’apoptosi nelle cellule del cancro al seno attraverso l’espressione genica del BCL2-antagonist/killer 1 (BAK1). Recenti studi scientifici hanno evidenziato come questa frazione sia in grado di sopprimere il fenotipo tumorale mammario attraverso un meccanismo molecolare che modifica l’espressione di alcuni geni coinvolti nella stimolazione dell’apoptosi, nell’inibizione della crescita e proliferazione cellulare nell’arresto del ciclo cellulare, nel blocco della migrazione metastatica delle cellule tumorali, migliorando anche la sensibilità ai farmaci chemioterapici.
Studi scientifici hanno anche evidenziato benefici effetti della Grifola frondosa e dei suoi estratti nella regolazione della pressione sanguigna, del profilo lipidemico e soprattutto di quello glicemico, mostrando un’attività ipoglicemizzante, grazie all’inibizione dell’alfa-glucosidasi, in grado di contrastare la stessa insulino-resistenza del paziente affetto da diabete di tipo 2. Le frazioni estratte dalla Grifola frondosa diminuiscono quindi l’ipertensione correlata all’età, tramite effetti sulle RAS e consentono anche di modulare l’inflammaging, contribuendo così a un’aspettativa di vita maggiore e più sana.
In medicina anti-aging l’impiego di questo fungo è variabile: da un effetto aspecifico sulla qualità di vita e contro le malattie cronico-degenerative ad uno immuno-modulante, anti-glicante, anti-ipertensivo e quindi cardio-protettivo, anti-infiammatorio e potenziativo.
Il range posologico nel contesto della medicina preventiva (non a scopo terapeutico specifico in cui si devono impiegare dei dosaggi decisamente maggiori), dipende dalla formulazione in commercio, in quanto lo si può trovare sia sotto forma di polvere secca che come estratto secco standardizzato (in genere titolato 30:1). Indicativamente come apporto puro si suggerisce una posologia giornaliera di 500/2000 mg.
Spesso è utilizzato a cicli: due mesi consecutivi seguiti da tre/quattro settimane di pausa e quindi ripresa del trattamento, procedendo con lo stesso andamento periodico.
Per l’azione anti-glicante è indicato un uso continuativo giornaliero, con dosaggio da personalizzare in funzione della risposta glicemica del singolo paziente.
AVVERTENZA
Le informazioni contenute nella presente nota informativa sono allo stato attuale delle nostre conoscenze accurate e corrette e derivate dalla letteratura scientifica più accreditata. Tuttavia, sono divulgate senza alcuna garanzia riguardo a possibili errori contenuti nella letteratura di provenienza. In particolare non si assumono responsabilità per ciò che attiene alla loro applicazione, per eventuali applicazioni e/o usi impropri.
Facebooktwitterlinkedininstagramflickrfoursquaremailby feather