Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmailby feather

Breve riepilogo delle tappe dell’Unità d’Italia

mappa riepilogativa dell’unità

L’Italia fu unificata principalmente per iniziativa del Regno di Sardegna. Le corone di Piemonte e Sardegna furono fuse nel 1720, con il regno unificato che ereditò il nome di Regno di Sardegna in luogo del meno imponente titolo di Ducato di Savoia. Quindi, l’Italia ha più probabilità di essere chiamata Sardegna o addirittura Savoia (nonostante la Savoia sia nella Francia moderna!) piuttosto che essere chiamata Roma.

Nel 1861 il Regno di Sardegna cambia ufficialmente nome in Regno d’Italia. E non includeva nemmeno Roma! (Così come non comprendeva tutta la Lombardia orientale, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e il Trentino-Alto Adige). La capitale era ancora Torino, mentre Roma era la capitale del Regno Pontificio. Tra il giugno e l’agosto del 1866 l’Italia combatté la Terza Guerra d’Indipendenza, e il regno si espanse ad est, poi la capitale fu trasferita brevemente a Firenze. Da tempo si parlava di spostare la capitale più a sud, in quanto Torino era considerata culturalmente e soprattutto geograficamente troppo lontana dal Sud Italia. Il trasferimento a Firenze era calcolato per placare i timori che l’Italia potesse davvero invadere lo Stato del Vaticano per ottenere il controllo di Roma, ma questo avrebbe probabilmente provocato la reazione della Francia, che era stata alleata dell’Italia nella Terza Guerra d’Indipendenza contro l’Austria (una dei tradizionali nemici della Francia).

Nel 1870, la Francia entrò in guerra con la Prussia (ovvero la Germania, anche se era molto più piccola della Germania moderna), quindi il 1 settembre dovette richiamare le truppe che proteggevano lo stato del Vaticano. Immediatamente l’Italia attaccò e il 20 settembre le truppe italiane erano a Roma. Il 2 ottobre sono state chiamate al voto le varie province dell’ex Stato Pontificio (solo il 2% circa della popolazione aveva diritto di voto, è bene ricordarlo). Dei 167.548 potenziali elettori, 133.681 votarono effettivamente, e di questi solo 1.507 votarono contro l’annessione all’Italia. Ai Papi fu concessa la sovranità nella Città del Vaticano e l’anno successivo la capitale fu trasferita a Roma.